L’iniezione intracavernosa di alprostadil è piu‘ efficace alla dose variabile da 5 a 40 micgr (40 microgrammi è off-label in alcune nazioni Europee ovvero non autorizzata) . L’erezione compare dopo 5-15 minuti e perdura in base alla dose iniettata ma con significativa diversità tra i pazienti. Se si sospetta che la causa della disfunzione erettile risiede in un disturbo neurologico si deve ridurre la dose iniziale a 5 µg ipotizzando la possibilità di un‘ipersensibilità al farmaco con conseguente elevato rischio di erezione prolungata.
L’aprostadil può essere utilizzato anche in Trimix (associazione di 3 farmaci) e in associazione chiamata Invicorp per aumentarne l’efficacia senza utilizzare dosi elevate e riducendo cosi’ eventuali effetti collaterali.
Il TRIMIX (papaverina 8-16 mg più fentolamina 0,2-0,4 mg più alprostradil 10- 20 µg) è stato largamente usato con miglioramento dell‘ effetto , sebbene non sono mai stati autorizzati ufficialmente per la terapia della disfunzione erettile. Il TRIMIX ha la piu‘alta efficacia (attorno al 92%); questa combinazione ha gli effetti collaterali simili all’alprostadil in monoterapia ma una più bassa incidenza del dolore penieno dovuto al più basso dosaggio dell‘alprostadil. Tuttavia la fibrosi è più comune del 5-10% quando la papaverina è usata e l’insorgenza della frequenza dipende anche dalla sua dose.
L’INVICORP TM è una associazione di 25 µg di VIP piu‘ fentolamina mesilata(1-2mg Invicorp); è una combinazione di due composti con meccanismi di azione complementari. Studi clinici hanno dimostrato che la combinazione è efficace come iniezione intracavernosa in più dell‘80% degli uomini con disfunzione erettile, includendo anche tutti quelli che non hanno risposto ad altre terapie; a differenza delle altre terapie intracavernose e‘ associata ad una piu‘ bassa incidenza di dolore penieno e potenzialmente ad un trascurabile rischio di priapismo . Tuttavia nonostante l‘indice elevato di efficacia, il 5-10% dei pazienti non risponde al farmaco.
Libri di testo andrologici prima dell’avvento della terapia orale con Sildenafil : a sinistra di G.Angelini e L. Berra , edito dalla Libreria Cortina Milano e pubblicata nell’anno anno 1993 : è una monografia sul “L’ impotenza sessuale maschile” ; a destra di T.Lotti e F.Iacono un testo di Andrologia generale pubblicato nel 1993 dalla Casa Editrice Eli: in ambedue le pubblicazioni sono ampiamente descritte le iniezioni intracavernose ed in particolare le iniezioni con alprostadil. (Museo Biblioteca della Storia della Sessualità e della Andrologia).
Prima di prescrivere al paziente a domicilio l’autoiniezione è necessario un programma di training ambulatoriale per insegnare ai pazienti la tecnica della iniezione e per individuare la dose giusta effettuando dunque un dosaggio personalizzato. Si inizia dalla dose minima di 1,5 micgr e si aumenta gradatamente il dosaggio nelle sedute successive in base alla risposta avuta dal paziente; quando si raggiunge la dose che permette una erezione valida in rigidità e di durata dai 20 ai 40 minuti quella è la dose giusta personalizzata per quel singolo paziente , considerando anche l’aggiunta dello stimolo sessuale della partner che manca nel dosaggio eseguito in ambulatorio.
La percentuale di efficacia è stata documentata maggiore del 70% sia nella popolazione generale affetta da disfunzione erettile cosi come in sottogruppi di pazienti come ad esempio gli uomini con diabete o con malattia cardiovascolare.
La percentuale di soddisfazione è dell’87-93,5% nei pazienti e dell’86-90,3% nelle partners
.La percentuale di sospensione del farmaco chiamato drop out (abbandono) dei pazienti è di circa il 41-68% con una maggiore interruzione nei primi due – tre mesi dall‘inizio della terapia e di quasi il 70% dopo cinque anni . I motivi sono costituiti dal desiderio di un trattamento alternativo permanente, dalla paura degli aghi da iniezione, da una scarsa risposta al farmaco, dalla mancanza di una partner adeguata e dalla perdita della spontaneità sessuale.
Un‘attenta consulenza dei pazienti durante il training ambulatoriale così come un attento follow-up nel tempo sono importanti non solo nei pazienti che tendono alla rinuncia del programma delle iniezioni intracavernose , ma in tutti i pazienti per valutarne eventuali effetti collaterali ed eventuali ridosaggi del farmaco per perdita di efficacia, o al contrario per erezioni che diventano via via prolungate grazie al possibile effetto fisioterapico del farmaco sulla vascolarizzazione dei corpi cavernosi e sulle arterie.
Foto in alto : 7 edizioni tascabili ognuna riferentesi ad un rispettivo anno delle Linee Guida sintetiche della Associazione Europea di Urologia dove vengono date le raccomandazioni inerenti anche l’utilizzo delle iniezioni intracavernose. Foto sotto: Cd fornito in associazione con il libro tascabile, in modo tale da poter visualizzare le linee guida anche su computer. (Museo Biblioteca della Sessualità e della Andrologia)
Gli eventi avversi sistemici sono rari. Il più comune è una media ipotensione specialmente quando si usano dosi più alte.
Le controindicazioni includono uomini con una storia di allergia all’alprostadil, uomini a rischio di priapismo e uomini con disordini della coagulazione.
Un‘erezione dolorosa causata da prostaglandina viene in genere avvertita dei pazienti durante il periodo dell’individuazione del dosaggio personalizzato e questo li rende candidati inadatti alla terapia.
Le complicanze della iniezione includono dolore con il 50% dei pazienti che lo riferisce solo dopo l‘11% delle iniezioni totali, erezioni prolungate o indesiderate nel 5% dei casi, priapismo nell‘1% dei casi e fibrosi nel 2% dei casi.
Il dolore è generalmente autolimitato con l‘ uso prolungato del farmaco e può essere alleviato con aggiunta di sodiobicarbonato o con anestesia locale.
La fibrosi cavernosa o modificazioni similfibrotiche generalmente si presentano entro pochi mesi anche dopo la temporanea interruzione del programma di iniezione. Sono state osservate nel 2,1- 6,2% dei pazienti.
Esse sono sia farmaco che numero di iniezione dipendenti e sono per lo più reversibili dopo il termine del trattamento. La fibrosi della tunica albuginea fa pensare ad un inizio della malattia di La Peyronie è può indicare la necessità di interrompere definitivamente le iniezioni: può rappresentare effetti collaterali sia a breve che a lungo termine.
L’erezione prolungata è la complicanza piu‘ importante; è difficile distinguere tra erezione normale indotta minore o uguale a 3 ore e erezione prolungata maggiore di 3-8 ore.
Nella pratica clinica in caso si instauri il priapismo (erezione continua e completa per piu‘ di 6 ore) è importante distinguere tra priapismo ad alto flusso e a basso flusso.
Un‘erezione prolungata che duri più di sei ore dopo l‘iniezione si considera una emergenza e i pazienti devono consultare urgentemente lo specialista.
Del priapismo si parlerà visitando la stanza del museo ad esso dedicata.
Effetti collaterali a breve termine sono l’ematoma e l’infezione che si verificano nel 2- 10% dei soggetti. Essi possono essere minimizzati insegnando al paziente la tecnica di iniezione corretta.